L'avvento di internet e dei social media ha portato con sé molti benefici, ma anche altrettanti svantaggi. Oggi più che mai, siamo sommersi quotidianamente da un'incredibile quantità di informazioni di ogni tipo, condivise in modo istantaneo da chiunque. Questa facilità di diffusione delle notizie ha però anche contribuito a dare ampia circolazione a contenuti falsi o fuorvianti, spesso creati ad arte per ingannare e manipolare l'opinione pubblica.
Il fenomeno delle cosiddette "fake news" ha assunto dimensioni preoccupanti, al punto da mettere a rischio i princìpi stessi della democrazia, basata sulla partecipazione informata e consapevole dei cittadini. Di fronte a questo dilagare della disinformazione, diventa cruciale imparare a distinguere le fonti affidabili da quelle inattendibili, verificando accuratamente ogni notizia prima di prenderla per buona.
Ma come riconoscere fonti credibili da quelle che non lo sono? In primo luogo, è bene prediligere testate giornalistiche conosciute e autorevoli, che godono di una solida reputazione guadagnata negli anni. Siti web poco noti e di recente creazione dovrebbero destare sospetti, così come profili social di presunti esperti che però non dichiarano le proprie credenziali.
È poi indispensabile controllare chi c'è dietro la fonte: un medium affiliato a un partito politico o a gruppi di interesse andrebbe valutato con più scetticismo. Allo stesso modo, occorre diffidare da articoli senza firma o basati solo su dichiarazioni anonime. Un buon giornalismo cita sempre fonti verificabili ed identificabili.
Fondamentale è anche la qualità dell'articolo stesso: un testo ben strutturato, che riporta dati concreti e li inquadra nel giusto contesto, è più affidabile di pezzi stravaganti pieni di affermazioni improbabili o senza alcun riscontro. Una cosa da considerare è anche la presenza di refusi o errori grammaticali, spia di scarsa accuratezza.
Infine, può essere utile una rapida ricerca incrociata: se una notizia non viene riportata da nessun'altra testata autorevole, è meglio non considerarla attendibile finché non emergano ulteriori conferme. Con un po' di impegno e spirito critico, anche nell'era della disinformazione è possibile separare il grano dal loglio e informarsi in modo responsabile. Ma l'attenzione e la prudenza non devono mai venir meno.