Professionalizzare la comunicazione delle istituzioni: il contributo della legge 150/2000 nel delineare ruoli e strutture

La legge 150/2000, nota anche come Legge sulla comunicazione pubblica, è stata una svolta epocale nella regolamentazione della comunicazione istituzionale in Italia. Promulgata il 7 giugno 2000 dopo un iter parlamentare complesso, questa legge ha definito per la prima volta in modo organico le attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni.

L'obiettivo principale della legge 150/2000 è stato quello di normare un ambito strategico rimasto sino ad allora non regolato in modo sistematico. Le amministrazioni pubbliche, centrali e locali, comunicavano in modo disomogeneo e disorganico; mancava una cornice giuridica chiara entro cui sviluppare attività di informazione coerenti con i principi costituzionali e con le esigenze di trasparenza e partecipazione dei cittadini.

Con l'introduzione di questa legge quadro, lo Stato italiano ha colmato un vuoto normativo, delineando finalmente regole e princìpi a cui devono attenersi tutte le amministrazioni pubbliche nella gestione della comunicazione istituzionale. Si è passati da una situazione di arbitrio comunicativo ad un sistema regolato.

I cardini della legge 150/2000 sono l'individuazione di precisi obblighi di comunicazione per la PA; la distinzione tra attività di informazione e comunicazione; la creazione di strutture dedicate alla gestione della comunicazione, come gli Uffici Stampa e i Portavoce; l'introduzione di figure professionali adeguate.

Tra gli obblighi vi è quello di informare i cittadini sui servizi erogati e le norme vigenti, nonché quello di illustrare le disposizioni normative e i provvedimenti di competenza. Si sancisce il diritto dei cittadini ad accedere alle informazioni in possesso della PA.

Al contempo, si distingue nettamente l'attività di informazione da quella di comunicazione: la prima consiste nella diffusione di notizie su fatti e norme, la seconda promuove invece l'immagine e le attività delle amministrazioni. Entrambe devono essere improntate a criteri di imparzialità e trasparenza.

Per gestire tali attività in modo professionale, la legge 150/2000 introduce la figura del Portavoce, addetto alla comunicazione, e l'Ufficio Stampa, struttura organizzativa deputata ai rapporti esterni con i media. Si valorizzano così competenze e professionalità specifiche.

L'approvazione della legge 150/2000 ha inaugurato una nuova stagione della comunicazione pubblica in Italia, più trasparente e orientata al servizio dei cittadini. Certo, l'applicazione concreta della legge ha presentato criticità, e si sono rese necessarie modifiche ed integrazioni. Ciò nonostante, questa legge quadro ha gettato solide basi, avviando un percorso di ammodernamento della PA anche sotto il profilo comunicativo.

La legge 150 resta un pilastro dell'ordinamento. Essa ha reso più maturo il rapporto tra cittadini e istituzioni, ha valorizzato il ruolo dell'informazione pubblica, ha stimolato le amministrazioni ad aprirsi e comunicare in modo efficace. Proprio per questo, si tratta di una pietra miliare nel panorama normativo italiano, che ha inciso profondamente sulla comunicazione istituzionale e sulla sua evoluzione.

Carmelo Cutuli

Comunicatore, saggista e giornalista. Autore di "Intelligenza Artificiale e Pubblica Amministrazione" e "Prompt Engineering pratico per professionisti della Comunicazione"

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