I mass media hanno da sempre un forte impatto sulla formazione dell'opinione pubblica. Attraverso la selezione e la gerarchia delle notizie veicolate, i media mainstream plasmano l'agenda setting informativa, enfatizzando alcuni temi e oscurandone altri. Il pubblico tende ad attribuire maggiore rilevanza agli eventi e ai fenomeni più coperti dai media tradizionali, che fungono così da filtro interpretativo della realtà.
Studi degli anni '60 hanno dimostrato come i media abbiano un impatto relativamente modesto in termini di modifica profonda delle opinioni personali. Ciononostante, attraverso un martellamento costante su determinati temi, i mass media riescono ad orientare l'attenzione dell'opinione pubblica. I messaggi vengono poi decodificati ed assimilati in modo selettivo, sulla base di fattori culturali, psicologici e sociali propri di ciascun individuo.
Col tempo, però, l'impatto dei media mainstream sull'opinione pubblica si è ridotto, complice la moltiplicazione delle fonti informative offerte dal web e dai social network. Oggi il pubblico ha accesso ad una più ampia pluralità di voci e può sviluppare un senso critico più affinato. Ciononostante, per segmenti meno acculturati della popolazione, la TV generalista detiene ancora un certo potere di influenza.
Se, quindi, da un lato i mass media tradizionali continuano a plasmare visioni e rappresentazioni collettive, dall'altro l'avvento di Internet ha indebolito il loro ruolo egemonico di gatekeeper dell'informazione. In un contesto comunicativo così fluido e policentrico, diviene decisiva la capacità critica del pubblico di vagliare fonti e messaggi in modo consapevole.