Comunicazione pubblica: come è cambiata con la legge 150/2000

La legge 150 del 2000 ha rappresentato una svolta epocale nell'ambito della comunicazione pubblica in Italia, innovando profondamente ruoli, competenze e strumenti a disposizione della Pubblica Amministrazione. Prima di questa riforma, l'informazione rivolta ai cittadini era gestita in modo frammentario e disorganico dai singoli enti, senza una regia unitaria. La legge 150 ha introdotto per la prima volta il concetto di comunicazione pubblica come funzione essenziale dell'attività amministrativa, finalizzata a promuovere l'interazione tra istituzioni e società civile.

L'aspetto più innovativo è stato l'istituzione degli Uffici per le Relazioni con il Pubblico, uffici specializzati nella gestione della comunicazione verso i cittadini che hanno sostituito i vecchi Uffici per l'Informazione e le Relazioni con il Pubblico. Gli URP rappresentano il front office comunicativo della Pubblica Amministrazione, il punto di contatto diretto con gli utenti per informarli, orientarli, ascoltarne esigenze e bisogni. Ogni ente pubblico di una certa dimensione è tenuto ad avere un URP.

Un altro passo avanti è stata la creazione, in molti ministeri e organi centrali, di vere e proprie strutture dedicate alla comunicazione istituzionale, gli Uffici Stampa, con giornalisti professionisti assunti a tempo indeterminato. In precedenza l'informazione istituzionale era spesso affidata a società esterne o freelance senza competenze specifiche. Gli uffici stampa hanno permesso di sviluppare una comunicazione pubblica più strutturata e qualificata.

Sul piano degli strumenti, la legge 150 ha promosso un'innovazione tecnologica della PA attraverso siti internet istituzionali e banche dati online, per avvicinare l'amministrazione ai cittadini in modo rapido e trasparente. L'avvento dei nuovi media digitali e social ha poi ulteriormente ampliato le possibilità di interazione. Oggi molte PA utilizzano canali come Facebook, Twitter, Youtube per diffondere in tempo reale messaggi, campagne, informazioni di pubblica utilità.

In sintesi, la riforma del 2000 ha cambiato profondamente il modo di comunicare delle istituzioni, passando da un approccio unidirezionale e autoreferenziale ad una comunicazione bidirezionale, aperta al confronto con i cittadini. Certo, restano ancora molte criticità. Spesso la comunicazione pubblica appare ancora troppo autoreferenziale, con linguaggi complessi e poco chiari per i non addetti ai lavori. Molto resta da fare per sviluppare una cultura della trasparenza, della partecipazione, dell'ascolto. Ma senza la legge 150 difficilmente si sarebbe sviluppata una coscienza della centralità della comunicazione nel rapporto tra PA e società. Un cambio di paradigma che, nonostante i limiti, ha portato un rinnovamento profondo e duraturo.

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